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Rosa Alarco

Una tra le donne più note in Perù nel XX secolo, antropologa esemplare, etno-musicologa e folklorista. La figura di Rosa Alarco emerge per la sua valida e molteplice attività nella società peruviana dell'epoca - una società tradizionale nella quale la partecipazione della donna era ancora molto limitata - in settori come quelli della lotta per i Diritti Umani, dell'impegno sociale ed, in particolare, per la sua appassionata inclinazione verso l'Arte Popolare.

Attratta sin da bambina dal folklore, malgrado un'ostinata e resistente opposizione da parte della sua famiglia, appena quindicenne, impara a suonare la chitarra. Più tardi si vincolerà ai gruppi creoli dai quali imparerà il pianoforte, la chitarra, e il cajón secondo l'antico estilo costeño (stile della costa), nonché a differenziare le sue forme ed i suoi ritmi. In quel periodo Rosa Alarco aveva già una formazione musicale appresa prima dal M° Andrés Sás e successivamente presso il Conservatorio Nazionale di Musica dove aveva studiato armonia, analisi, contrappunto e fuga col compositore Rodolfo Holzmann.

Rosa Alarco

La piena identificazione di Rosa Alarco con la richezza folklorica di questa zona, orienta la sua dedizione verso la etnomusicologia. Con queste motivazioni s'introduce dapprima nella sierra di Lima e, in seguito, nelle altre zone del paese. La prima scelta fu la comunità di San Pedro de Casta, nella provincia di Huarochirí, dove realizzò approfondite ricerche sulla Fiesta del Agua (Festa dell'acqua). L'accoglienza degli abitanti del luogo fu così sentita e così imponente che alla sua fine volle essere seppellita proprio in quella comunità.

Negli anni quaranta partecipò al movimento indigenista e viaggiò all'interno del paese. "A poco a poco mi sono addentrata, sempre di più, nel folklore peruviano, cercando di ampliare le mie conoscenze verso la Sierra e la Selva. Viaggiando, facendo amicizie con i musicisti vernaculares, registrando melodie nelle processioni e feste patronali, intrecciandomi con la moltitudine e ballando con essa sono riuscita a cogliere, da dentro, qualcosa di propriamente nostrano: danze e melodie negroidi, indigene, meticce e spagnole. Perfino espressioni del Medioevo europeo che si sono conservate in tutta la loro freschezza, attraverso i secoli, nei nostri villaggi delle Andes".

Rosa Alarco fu pioniera nella fondazione e direzione di cori nelle scuole e nelle università: nel 1946 fonda il Coro del Colegio Nacional Rosa de Santa María e nel 1954 il Coro de la Universidad Nacional Mayor de San Marcos, che ha diretto fino alla sua morte. Nel 1958 in Spagna realizzò studi sulla musica spagnola, con la borsa di studio Andrés Segovia. Seguì alcuni corsi di specializzazione presso il Conservatorio Nacional de Santiago de Chile. Partecipò come delegata del Perù al Consejo Internacional de Música dell'UNESCO (1958). Dal 1963 al 1972 fu consigliere e rappresentante del Perù della Confederazione di Cori d'America.

Ci lascia in eredità una voluminosa produzione, parte di essa pubblicata a piccoli intervalli. Nel 1966 apparve la sua opera Canciones y Cánones sobre temas peruanos para coro de voces iguales. Nel 1971, Canciones sobre temas peruanos per coro misto e nel 1976, Danza de los Negros de Huánuco. Nel 1979 ottenne il Premio Casade las Américas a Cuba, nel settore dell’etnomusicologia per la sua opera Alfonso de Silva. Dopo la sua morte, il 19 di gennaio 1981, fu pubblicato un poemario dal titolo Los seres ardientes (Gli esseri ardenti).

L'impegno di Rosa Alarco non solo si esprime nel suo lavoro di ricercatrice ma anche in quello per la difesa dei Diritti Umani nelle fabbriche, nelle miniere, nei sindacati, nella campagna e nella città. Molti la ricordano lavorare attivamente nella formazione e nello sviluppo del Comitato di Difesa dei Diritti Umani, dalla cui Segreteria di Relazioni Estere riuscì ad ottenere la solidarietà di importanti personalità di fama mondiale come Jean Paul Sartre. Dal 1973 fece parte del Movimento Latinoamericano per la Difesa dei Diritti Umani ed intervenne all'Assemblea Permanente per la Difesa dei Diritti Umani - Perù, dal 1978. Partecipò alla fondazione dell'Unità Democratica Popolare e nel 1977 ricoprì la carica di Segretaria della Cultura.

La Alarco, si rivolse a gran voce a musicisti e ricercatori, chiedendo loro di attivarsi per mantenere vive tra i cittadini le manifestazioni popolari, motivandoli a lottare per la preservazione e diffusione del folklore considerato giustamente uno degli elementi più importanti dell'Identità Nazionale.

L'importante archivio musicale di Rosa Alarco, costituito da un materiale unico per la particolarità del genere che s'interpreta nella comunità di San Pedro de Casta, la hualina, è attualmente conservato nel Centro de Etnomusicología Andina del Instituto Riva Agüero. L'Instituto Nacional de Cultura ha ristampato Canciones y Cánones sobre temas peruanos para coro de voces iguales pubblicato per la prima volta nel 1966 e Canciones sobre temas peruanos nel 1971.

Nel repertorio del coro:

Pallino Aguacerito cordillerano

Fonte: Rodolfo Holzmann- Direttore del Servicio Musicológico de la Escuela Nacional de Música y Danzas Folklóricas

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano